Il medico di se stesso by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2023-02-27T00:00:00+00:00

Primo racconto, che mostra gli eccessi a cui il culmine del dolore può portare un malato

Un uomo qualificato e molto ricco da tre giorni era tormentato da una difficoltà urinaria, in modo tale che urinava solo a goccia a goccia con gravi spasmi e notevoli dolori, allorché, fortunatamente per lui, fu mandato uno dei suoi lacchè in una casa di campagna che egli possedeva a due piccole leghe da Parigi, per delle uova fresche, pollame, verdure e simili necessità che quella fattoria forniva in casi simili. Il vignaiolo, vedendo entrare il lacchè con meno allegria del solito, gli chiese il motivo; e fu molto sorpreso di apprendere che il suo padrone era malato all’estremo di una ritenzione urinaria. Egli se ne andò tutto pensieroso a trovare sua moglie, alla quale comunicò quella brutta notizia, per cui lei non fu meno allarmata di lui. Tuttavia, dopo averci pensato un po’: “Non ti ricordi – gli disse lei – che tuo padre era soggetto a una simile ritenzione e che lo si guariva con della cipolla pestata e poi versata nel vino bianco?”. “Credimi – continuò lei – vai alla casa del padrone; i medici di Parigi, che si dicono così dotti, forse non conoscono un rimedio così buono. E quindi il padrone sarà contento di ricevere sollievo per mezzo tuo, piuttosto che per quello di un altro”. Il vignaiolo parte, giunge alla casa del suo padrone, gli espone il motivo della sua venuta e gli assicura che, prendendo il suo rimedio, egli guarirà in pochissimo tempo.

Quando il malato sentì parlare di guarire tutto d’un colpo, avrebbe già voluto averlo preso. Però, per cortesia, volle rinviarne la prova dopo un consulto che si doveva fare all’indomani, per il quale cinque o sei dei più famosi medici erano stati chiamati su richiesta del medico curante, ad esempio per sapere – nel dispiacere in cui egli era di non avere alcun miglioramento con tutti i rimedi di cui si era servito – se non salassare affatto il malato al piede, se continuare il bagno, le emulsioni, le fomentazioni e se, in estremo, non fargli passare la sonda nella vescica, come si fa in queste occasioni, quando gli altri mezzi risultano inutili.

Il malato nutriva un’estrema ripugnanza per questa operazione, che il suo medico gli aveva indicato sotto il nome di cateterismo, termine, in verità, capace di fare paura, ma che significa soltanto fare entrare nella vescica una sonda curva e incavata a mo’ di tubo. Egli era quindi pronto a sottoporvisi nel caso in cui i consultanti l’avessero giudicato opportuno, per accontentare un gran numero di parenti e di amici che non l’avrebbero considerato morto, a meno che molti medici non avessero esaminato la sua malattia e i risultati delle loro consultazioni non fossero stati eseguiti in tutte le forme.

Queste considerazioni lo spinsero a dire al suo vignaiolo di preparare il suo rimedio e, quando l’infuso era pronto, di metterlo su un tavolinetto accanto al suo letto e di non parlarne con nessuno.

Il vignaiolo eseguì fedelmente quell’ordine.

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